Idr Lombardia: questione di numeri e realtà da curare.
Il 28 settembre 2021, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il DPCM del 20 luglio 2021 con l’autorizzazione del MEF per la copertura di 5116 posti per l’espletamento del Concorso riservato al personale di religione cattolica.
Il DL 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), viene convertito nella Legge n.79, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 giugno 2022. La nuova legge prevede, contestualmente alla procedura ordinaria, una procedura straordinaria per il 50% dei posti liberi e vacanti per il triennio 2022/23 - 2024/25 riservata ai docenti con almeno 36 mesi di servizio sull’irc nelle scuole statali. Dei 5116 posti autorizzati, che con tutta probabilità verranno aggiornati ulteriormente dal MEF (sottraendo i numeri degli ulteriori scorrimenti delle graduatorie 2004?), circa 1400 si trovano concentrati nella regione Lombardia, rappresentando più di un quarto della quota nazionale. In questa regione il limite del 70%, previsto per gli insegnanti di ruolo, non è mai stato raggiunta, neppure dopo il concorso del 2004, poiché, proprio in Lombardia e in poche altre regioni del nord Italia, si sono concentrate le bocciature dell’unica procedura concorsuale nella storia dell’Irc (oltre il 22%). In Lombardia gli incaricati annuali sono circa 2500, di cui una percentuale altissima ha abbondantemente superato i 36 mesi di servizio previsti per la procedura straordinaria, mentre il numero di titolati idonei, con incarico inferiore ai 36 mesi, è davvero esiguo. Difficilmente gli under 36 riusciranno a riempire tutti i posti messi a bando per il concorso ordinario e gli over 36, che con ogni probabilità, grazie all’attento e serio lavoraro dei direttori degli uffici diocesani, non corrono alcun rischio di perdita di lavoro, raramente vorranno o potranno concorrere anche per la procedura ordinaria. Si preannuncia, dunque, una nuova situazione di mancato raggiungimento della quota del 70% di insegnanti in ruolo nella regione in cui gran parte delle sigle sindacali interessate al settore irc ha il quartier generale o una sede di rappresentanza particolarmente forte.
Viene spontaneo chiedersi cosa accadrà dei posti che rimarranno eventualmente liberi nella quota del 70% dopo l’espletamento delle procedure, questi verranno messi a disposizione della graduatoria del concorso straordinario che potrà scorrere su tutta la quota disponibile in regione? Verranno banditi regolarmente nuovi concorsi ordinari per numeri assolutamente trascurabili di nuovi concorrenti? Oppure questi posti verranno, ancora una volta, spalmati su tutto il territorio nazionale a beneficio di altre regioni dove la lista dei supplenti sembra essere infinita?
In Lombardia per anni gli Uffici diocesani si sono distinti per una corretta gestione della corresponsabilità ecclesiale che lega gli Idr ai loro Ordinari e i Vescovi hanno ripetutamente preso posizione per garantire la loro vicinanza al personale docente di religione cattolica in questo delicato passaggio di vita lavorativa. I docenti di religione cattolica della regione Lombardia, i cui interessi sono stati sacrificati per decenni, ma che sempre hanno saputo essere solidali con chi si trovava ingiustamente intrappolato nelle graduatorie immobili del 2004, meritano, finalmente, una tutela reale e un’assistenza attenta in vista dei nuovi concorsi annunciati. Le quote di posti a loro riservate non devono essere ulteriormente erose in favore di altre realtà, le loro procedure amministrative (ricostruzioni, progressioni, riallineamenti, ecc.) meritano di essere seguite con una competenza che non dovrebbe essere così difficile rintracciare sul territorio. Gli Idr della Lombardia, come tutti gli altri, aderiscono alle varie strutture sindacali pagando regolarmente le tessere di iscrizione e si augurano di trovare, dunque, la cura necessaria richiesta dal particolare momento storico.
Il DL 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), viene convertito nella Legge n.79, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 giugno 2022. La nuova legge prevede, contestualmente alla procedura ordinaria, una procedura straordinaria per il 50% dei posti liberi e vacanti per il triennio 2022/23 - 2024/25 riservata ai docenti con almeno 36 mesi di servizio sull’irc nelle scuole statali. Dei 5116 posti autorizzati, che con tutta probabilità verranno aggiornati ulteriormente dal MEF (sottraendo i numeri degli ulteriori scorrimenti delle graduatorie 2004?), circa 1400 si trovano concentrati nella regione Lombardia, rappresentando più di un quarto della quota nazionale. In questa regione il limite del 70%, previsto per gli insegnanti di ruolo, non è mai stato raggiunta, neppure dopo il concorso del 2004, poiché, proprio in Lombardia e in poche altre regioni del nord Italia, si sono concentrate le bocciature dell’unica procedura concorsuale nella storia dell’Irc (oltre il 22%). In Lombardia gli incaricati annuali sono circa 2500, di cui una percentuale altissima ha abbondantemente superato i 36 mesi di servizio previsti per la procedura straordinaria, mentre il numero di titolati idonei, con incarico inferiore ai 36 mesi, è davvero esiguo. Difficilmente gli under 36 riusciranno a riempire tutti i posti messi a bando per il concorso ordinario e gli over 36, che con ogni probabilità, grazie all’attento e serio lavoraro dei direttori degli uffici diocesani, non corrono alcun rischio di perdita di lavoro, raramente vorranno o potranno concorrere anche per la procedura ordinaria. Si preannuncia, dunque, una nuova situazione di mancato raggiungimento della quota del 70% di insegnanti in ruolo nella regione in cui gran parte delle sigle sindacali interessate al settore irc ha il quartier generale o una sede di rappresentanza particolarmente forte.
Viene spontaneo chiedersi cosa accadrà dei posti che rimarranno eventualmente liberi nella quota del 70% dopo l’espletamento delle procedure, questi verranno messi a disposizione della graduatoria del concorso straordinario che potrà scorrere su tutta la quota disponibile in regione? Verranno banditi regolarmente nuovi concorsi ordinari per numeri assolutamente trascurabili di nuovi concorrenti? Oppure questi posti verranno, ancora una volta, spalmati su tutto il territorio nazionale a beneficio di altre regioni dove la lista dei supplenti sembra essere infinita?
In Lombardia per anni gli Uffici diocesani si sono distinti per una corretta gestione della corresponsabilità ecclesiale che lega gli Idr ai loro Ordinari e i Vescovi hanno ripetutamente preso posizione per garantire la loro vicinanza al personale docente di religione cattolica in questo delicato passaggio di vita lavorativa. I docenti di religione cattolica della regione Lombardia, i cui interessi sono stati sacrificati per decenni, ma che sempre hanno saputo essere solidali con chi si trovava ingiustamente intrappolato nelle graduatorie immobili del 2004, meritano, finalmente, una tutela reale e un’assistenza attenta in vista dei nuovi concorsi annunciati. Le quote di posti a loro riservate non devono essere ulteriormente erose in favore di altre realtà, le loro procedure amministrative (ricostruzioni, progressioni, riallineamenti, ecc.) meritano di essere seguite con una competenza che non dovrebbe essere così difficile rintracciare sul territorio. Gli Idr della Lombardia, come tutti gli altri, aderiscono alle varie strutture sindacali pagando regolarmente le tessere di iscrizione e si augurano di trovare, dunque, la cura necessaria richiesta dal particolare momento storico.