DPCM del 20 luglio 2021

Il collega Nascenti, in occasione dell'anniversario del DPCM del 20 luglio 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 28 settembre 2021 e contenente l’autorizzazione del MEF per la copertura di 5116 posti per l’espletamento del Concorso riservato al personale di religione cattolica, ha diffuso un ricco dossier molto tecnico, che sicuramente non sarà sfuggito agli esperti del settore. Quanto, però, esso possa essere stato letto per intero e compreso nelle conseguenze dai colleghi meno avvezzi ad un linguaggio specifico non è certo. Proviamo quindi ad estrapolarne alcuni punti salienti.
In ambito di autorizzazioni all’avvio di procedure concorsuali, nel gennaio 2020 il MI chiedeva al MEF di quantificare il numero di posti da bandire, considerando l’incidenza della crescente denatalità e dell’aumento di alunni con disabilità. La richiesta di celerità non permetteva calcoli precisi e il MEF arrivava a stimare in modo prudenziale il numero dei posti. Circa un anno dopo, tali definizioni andavano ad interessare anche il numero dei posti da bandire per i concorsi di religione cattolica. Scopriamo con certezza, che, oltre ai previsti arrotondamenti prudenziali, nel caso dell’IRC, ad influenzare i calcoli al ribasso sono anche le graduatorie degli idonei 2004. Lo scorrimento delle graduatorie del 2004, che riguarda solo alcune regioni, va a diminuire il contingente autorizzato nell’intero contesto nazionale. Che questi colleghi abbiano avuto e abbiano il diritto di trovare finalmente una giusta collocazione mi pare fuor di dubbio, che a farne le spese siano, ancora una volta, docenti che da oltre un ventennio attendono un’opportunità, forse è un po’ meno accettabile. Nessuna azione può essere mossa sulle decisioni del MEF, ma ci si augurerebbe almeno che le pratiche che hanno contribuito a questa situazione di stallo dell’ultimo ventennio, siano state nel tempo corrette. Intanto, la situazione pandemica e ogni altro rallentamento nell’avvio delle procedure concorsuali ha causato ulteriori diminuzioni dei posti da mettere a bando, in favore di nuovi contingenti autorizzati per gli scorrimenti. Il MI, nel marzo 2021, fornisce al MEF la tabella degli idonei al concorso del 2004, con dati aggiornati a quella data, da allora ci sono stati due scorrimenti. In foto si trova la tabella con i dati dell’anno scolastico 2021/22, questa, però, non tiene conto, naturalmente, dei pensionamenti previsti entro il prossimo settembre e dell’ulteriore atteso scorrimento della graduatoria del 2004. Come è possibile notare, permangono idonei 2004 in Basilicata per entrambi i settori, in Molise per il secondo settore e vi sono due dati residui preoccupanti nel primo settore di Calabria e Campania. Quest’ultima regione è stata oggetto di attenzione particolare nel carteggio tra MI, MEF e RGS, già ad inizio 2021, in esso si stabiliva che nessun posto sarebbe stato messo a bando per il settore infanzia/primaria della Campania vista l’impossibilità d’immissione in ruolo dovuta all’indisponibilità di posti rilevata per quel ciclo (raggiunta capienza della quota del 70%), la stessa situazione potrebbe verificarsi anche in vista di un prossimo concorso. L’analisi di Nascenti si spinge oltre, osservando che “l’art. 47 c. 9 del D.L. 36/2022 convertito nella L. 79/2022 specifica che le procedure concorsuali (straordinaria e ordinaria) vadano attuate senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il che potrebbe comportare che nelle regioni con persistente permanenza di graduatoria dei docenti idonei al concorso del 2004 non venga bandito nessun tipo di concorso per mancanza di posti.” Entro fine luglio ci sarà la riunione informativa per le immissioni in ruolo dalle graduatorie del concorso 2004, sapremo dunque quantificare il nuovo contingente autorizzato e vedremo come esso verrà suddiviso nelle regioni e gestito. I sindacati saranno vigili, ma l’attenzione deve essere quella di tutti, abbiamo infatti ormai capito che non vi sono sconti, ciò che viene concesso da una parte, viene tolto dall’altra, i conti devono tornare sempre e purtroppo non sono mai particolarmente generosi per gli idr.

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