La storia della prof.ssa Daniela

Stamattina voglio raccontarvi la storia della Prof.ssa Daniela che insegna religione con titolo, sempre nella stessa scuola di Tengodafare, nella Diocesi di Diocesiesemplaredelnord presso la Provincia di Interpretazionearbitraria dall’a.s. 2000/01.

La Prof, laureata in Filosofia e dopo aver studiato teologia nella facoltà Alcuoredelmondo si è trasferita nella Diocesiesemplaredelnord perchè parte di un’esperienza comunitaria: è impegnata h24 in una realtà di affidamento familiare di minori, che accoglie in casa, ma questa è un’altra storia che verrà raccontata in altra sede.

Certa della buonafede di chiunquelestiaintorno e dedicando le sue forze ed energie oltre che all'amata scuola ai minori di cui si occupa, rimanda nel tempo la domanda di ricostruzione di carriera… non avendo la minima idea di doverla fare (nessuno glielo ha mai segnalato). Accumula servizio utile, avendo un contratto fin dall’inizio a cattedra piena e sempre nella stessa scuola. Nel 2011 finalmente AnimapiadiunbenedettoDirigente segnala alla segreteria dell’istituto Tengodafare che i docenti di religione hanno diritto ad ottenere il decreto di ricostruzione di carriera, e il decreto viene finalmente redatto e consegnato alla docente, senza tante spiegazioni.

Tramite questo decreto, la professoressa Daniela viene inquadrata nella seconda fascia stipendiale, ma la Ragioneria territoriale di Interpretazionearbitraria omette nel decreto di ricostruzione di carriera la dicitura che autorizza gli organi competenti a concedere gli aumenti derivanti dalla progressione di carriera alle scadenze delle fasce stipendiali stabilite per legge, come previsto dall'ultimo comma dell’art.53 della legge 312/1980.

Nel decreto di Daniela è stato commesso un evidente errore, ciò che va considerata come scontata non è la mutabilità della posizione giuridica del docente, ma la sua continuità che si prevede confermata per legge. (Ccnl 2006-09, art. 40, commi 5, 6 e 7, CT 20-09-1995, n.302 e CM 26-04-1996, n.158). L’Istituto Tengodafare e la Ragioneria di Interpretazionearbitraria con tale omissione causano nel cedolino della Professoressa l’assenza dei termini di scadenza delle fasce stipendiali e ciò impedisce l'automatica progressione di carriera a cui gli idr hanno diritto. Passa il tempo e Daniela si accorge che il passaggio alla fascia 15 non avviene, ma sia il sindacato Vattelapesca cui si rivolge, sia la DSGA della sua scuola continuano a dirle che è tutto a posto perchè “lei ha la ricostruzione carriera”. La vita di Daniela nel frattempo è molto densa, prosegue gli affidamenti, approfondisce gli studi teologici, ricopre incarichi pastorali importanti in Diocesi, adotta un bambino, si ammala e cura un tumore… e nel frattempo si ripete che chiunquelestaintorno, di cui colpevolmente si fida, saprà cosa le dice…

Alcuni anni dopo, Daniela è ormai quasi certa che nel suo cedolino ci sia qualcosa che non va, però non sa come fare; si rivolge nuovamente al sindacato che le risponde che da un po’ di tempo nei cedolini dei docenti di religione cattolica a tempo determinato non viene indicata la scadenza di fascia, che il passaggio alle fasce stipendiali successive non avviene in automatico e che è necessario che la scuola invii alla Ragioneria la progressione di carriera. Non le viene però detto da nessuno come fare, anche perchè invece a scuola le dicono che non deve fare assolutamente nulla.

Vivendo finalmente un periodo in cui può occuparsi un pochino di più di sé, Daniela si mette in cerca e trova AnimaPiamandatadallaProvvidenzaDivina, che le fornisce il modulo giusto da consegnare, protocollato, alla segreteria dell’Istituto Tengodafare, in cui insegna da 23 anni, suscitando le ire della DSGA Chenevuoisaperetu.

Poco dopo questa sua domanda, accade che, grazie a un ricorso contro la reiterazione del contratto a tempo determinato fatto anni prima, il SignorGiudicecheDiotaiuti si accorge che la professoressa non è inquadrata nella corretta posizione stipendiale e, considerata la sua recente richiesta di adeguamento, impone alla RTS che si ponga rimedio.

Pochi mesi dopo Daniela esulta perché scopre di essere passata dalla fascia 9 a quella 21, i soldi degli arretrati le servono per cambiare l’auto, la sua si è rotta e ha bisogno di un mezzo per andare a scuola dal momento che vive in un luogo ove i mezzi pubblici non arrivano. Il marito di Daniela si inginocchia e piange di gioia per la sorpresa, i suoi affari ultimamente non vanno benissimo e la notizia lo commuove… non sapevano davvero come fare. Daniela nota però subito il messaggio che accompagna il cedolino: il credito è prescritto fino al 30 settembre 2017.

La domanda di progressione di Daniela infatti, è stata inoltrata e protocollata malgrado l’ira del DSGA, Chenevuoisaperetu, solo a ottobre 2022 e alla progressione viene dunque imputata la prescrizione economica quinquennale sui maggiori assegni, così come previsto dall’art. 2948 del codice civile. Daniela avvisa il sindacato che le comunica che purtroppo per la legge n.428 del 1985 la comunicazione è corretta. Peccato che in questa storia nessuno abbia giustamente tutelato i diritti della professoressa Daniela indicandole correttamente che la progressione di carriera non è una prestazione a domanda e che quindi il danno economico non è imputabile a una sua negligenza.

Dietro alla corretta conoscenza e applicazione della normativa IRC da parte dei vari operatori di settore ci sono le vite degli IdR e delle loro famiglie, non ci sono motivi per essere accondiscendenti o per dover temere di avanzare richieste legittime che accompagnano la carriera dei lavoratori.

P.S. A tutt'oggi, sul cedolino della professoressa Daniela non è indicato il termine di scadenza della fascia stipendiale.