Idr Campania: 70% insufficiente per gli idonei 2004

Nel concorso per insegnanti di religione cattolica del 2004, i posti dell’organico messi a bando furono fissati, così come prescritto dalla legge 18 luglio 2003, n.186, al 70% dei posti complessivamente istituiti. Nella regione Campania, su un totale di 3200 posti, ne vennero messi a bando circa 2250. Fu predisposto lo scorrimento della graduatoria derivante dalla procedura concorsuale per tre anni scolastici consecutivi. Il primo contingente di immissioni in ruolo riguardò più di 1300 idr campani e il secondo quasi 450. Nel luglio 2007 l'Amministrazione propose di modificare parzialmente il criterio di ripartizione nazionale, puramente proporzionale, adottato nei due anni precedenti: ciò in considerazione del fatto che in alcune regioni le graduatorie/elenchi di uno e dell'altro settore formativo erano ormai esaurite o rimaneva un numero di candidati insufficiente a coprire la quota di posti risultante da un calcolo proporzionale. In ragione di questa situazione il Ministero intese operare una ridistribuzione o all'interno della stessa regione verso la graduatoria del settore scolastico ancora capiente o verso altre regioni (e comunque nei limiti delle disponibilità dei posti-organico del 70%). Tale criterio consentì di utilizzare tutti i 3.060 posti autorizzati a livello nazionale ridistribuendo i numeri delle regioni del nord, maggiormente colpite dalle bocciature, nelle regioni con alti numeri di idonei in eccesso. Malgrado questa spalmatura, in Campania, dopo l’ultimo scorrimento, ci si trovò con un esubero di idonei molto elevato, circa 300 nel settore della scuola secondaria e quasi 650 nel primo settore (infanzia/primaria) .
In un concorso riservato a chi avesse quattro anni di anzianità di servizio, risulta davvero difficile arrivare a comprendere residui così consistenti. Evidentemente nel 2004 la totalità degli idr campani vantava già una anzianità di servizio considerevole, oppure l’abuso della pratica degli spezzoni aveva creato più concorrenti del dovuto. Avendo notizia certa di idr campani che nel 2004 avevano incarichi, ma senza i quattro anni di anzianità previsti per la partecipazione al concorso, la seconda ipotesi deve aver avuto una certa incidenza.
Nel 2020, a sedici anni di distanza dal primo e unico concorso per insegnanti di religione cattolica, il Governo ha autorizzato il Ministero ad assumere a tempo indeterminato 472 insegnanti di religione cattolica, numero corrispondente alle cessazioni dal servizio degli Idr per l’a.s. 2020/21 in tutte le regioni italiane, comprese quelle in cui non era presente alcuna graduatoria (altre piccole quote di organico autorizzato sono state dunque spalmate sempre nelle stesse regioni). Per la Campania è stata certamente una buona notizia, anche se gli insegnanti che hanno partecipato al concorso nel 2004 attendevano un contingente di assunzione sicuramente maggiore, tenuto conto delle disponibilità di posti nel 70% della dotazione organica. Il contingente assegnato alla regione Campania fu pari a 16 posti per il primo ciclo istruzione e 76 posti per il secondo ciclo. Con Decreto n.252 del 6 agosto 2021, il Ministero ha poi autorizzato le immissioni in ruolo di personale insegnante di religione cattolica per l'anno scolastico 2021/2022 per un contingente pari a 673 posti a livello nazionale (Regione Campania: 62 I settore; 220 II settore). Dopo i recenti scorrimenti, in Campania i posti disponibili nell’organico del 70% nel settore infanzia/primaria sono esauriti, ma in graduatoria restano ancora più di cinquecento idonei per questo stesso settore. Viceversa per il settore della secondaria gli idonei sono stati completamente assorbiti e restano liberi e disponibili un centinaio di posti. In vista del nuovo annunciato scorrimento, qualche sindacato ha avanzato la possibilità, di una compensazione tra settori: i posti liberi della secondaria andrebbero assegnati a infanzia e primaria, lasciando comunque un esubero di più di quattrocento idonei e andando a completare tutte le disponibilità all’interno della quota del 70% dedicata ai docenti di ruolo. Il completo esaurimento dei posti per entrambi i settori causerebbe il rischio di annullare l’eventuale bando in tutta la regione e non solo, come prevedibile, per infanzia e primaria. Nessuna ulteriore spalmatura può, a questo punto, rassicurare gli idr della Campania, il vero limite è qui determinato dalla quota del 70% che in tanti anni non è ancora stato sufficiente a contenere l’esubero degli idonei in graduatoria, né potrà esserlo a breve.